PALAU, UN SEGNO LUMINOSO DI SPERANZA E FEDELTÀ ALLA MISSIONE
7 novembre 2025
Nella Casa Generalizia si è celebrata oggi con solennità l’Eucaristia nella festa liturgica del nostro fondatore, il Beato Francesco Palau. La celebrazione, presieduta dal Padre Emilio Martínez, Carmelitano Scalzo, è stata un momento di profonda comunione, gioia e gratitudine.
Durante l’omelia si è riflettuto sul tema della speranza cristiana, vissuta e testimoniata dal Padre Palau come virtù che sostiene il credente anche nei tempi difficili. La sua vita, segnata da prove, ricerca e fiducia in Dio, rimane oggi un segno luminoso di speranza e fedeltà alla missione.
Condividiamo con voi le parole di padre Emilio, che con tanta grazia delineano la figura del beato Palau, uomo di Dio: ricercatore, profeta, sognatore-contemplativo, testimone della speranza salda in Dio. E anche alcune foto della celebrazione.
Omelia – Festa del P. Francesco Palau, 7 novembre 2025
Il Giubileo della Speranza
Ci troviamo ancora nel Giubileo della speranza. Come pellegrini, camminiamo convinti che “la speranza non delude”, come ci ricordava nella sua bolla di convocazione Papa Francesco, citando la lettera ai Romani.
Questo Giubileo, e rammento ancora Francesco, è un pellegrinaggio la cui spinta è il Cuore trafitto di Gesù sulla croce, sorgente di amore, che ci porta a comunicare tutti il Vangelo, ad arrivare, trascinando tutti dietro di noi, all’incontro con Dio, possibile già in questa vita e realizzato solo nell’aldilà. Infatti, in parole del P. Palau, la speranza non è altro che “una virtù infusa nell’anima che la dispone e la muove a sperare da Dio in questa vita gli aiuti della grazia e dei doni dello Spirito Santo, e nell’altra la vita eterna mediante le nostre buone azioni”.
La Speranza in Tempi Difficili
Tuttavia, l’impegno si presenta difficile in un mondo sconvolto da guerre e contesse, che sembra di essere andato alla rovescia nel tempo per tornare a situazione che pensavamo ormai passate. Ma rimane sempre il richiamo a rimanere ancorati nella speranza, perché nulla dipende da noi, ma dell’amore di Dio in Cristo, che non ci manca mai; difatti, in parole di Francesco Palau: “È il vostro Amato ed il vostro Amante. Lo credete? Credetelo!… Questo amore si fonda sulla sua bontà;… Perché vi ama vi ha creato; perché vi ama, vi ha redento e perché vi ama, vi chiama per nome, vi cerca e muore misticamente per voi, tutti i giorni, sull’altare. E questo amore che si fonda su di Lui e non su di voi, è la causa della vostra speranza. Povere voi, se questo amore dipendesse dai vostri meriti”.
Un Testimone per il Nostro Tempo
Con la sua vita e le sue parole il P. Francesco Palau si presenta come testimone capace di rinforzarci e dare di nuovo senso al nostro pellegrinaggio: un testimone fedele in tempi difficili, “tiempos recios”, nei quali ancora la speranza riesce a mantenersi salda. Lui, infatti, la lega al dono della scienza e la rappresenta con il fiore di arancio, che ci ricorda le glorie e le delizie del paradiso, perduto una volta, sì, ma ancora terra promessa se viviamo secondo quella scienza della quale Maria è Maestra: una scienza fatta di disponibilità, pazienza e fiducia nell’amore di Dio.
La Ricerca e la Missione
Difatti, il Padre, ammaestrato alla scuola di Maria, non rimarrà mai fermo o rassegnato di fronte alle contradizioni ma, fondato nella fede, nella speranza e nell’amore –“nel giardino della Chiesa le piante più nobili,… sublimi”, secondo Palau– contribuirà alla fioritura di una nuova Chiesa, capace di rispondere alle necessità della società del suo tempo, lasciandoci, soprattutto nelle sue figlie, un’eredità di speranza per i nostri giorni.
Di fronte all’insoddisfazione che provocano in lui gli ideali e i valori della società liberale del suo tempo, diventa uomo di ricerca, prima –brevemente per le circostanze politiche– dentro il chiostro carmelitano, dopo, come sacerdote, intraprenderà un percorso interiore ed esteriore per scoprire il migliore modo di servire la sua amata, la chiesa, e il popolo di Dio: tutto un esempio di pellegrino, di uomo libero che cammina spinto dal bisogno di annunciare il Vangelo, sostenere ai deboli, accompagnare i malati, insegnare gli ignoranti, ecc.
Un Contemplativo e Sognatore
È, nel migliore senso del termine, un sognatore. Un vero e proprio contemplativo che gode nella contemplazione del mondo creato por Dio. La naturalezza, opera della mano dell’Onnipotente, è per lui fonte d’ispirazione e anche di speranza, perché comprende come tutto è nelle mani di Dio e le circostanze storiche sono appena un atomo in mezzo alla grandezza dell’opera divina. È un grande lettore della Bibbia, che illumina la sua vita spirituale, il suo cammino verso la verità e la propria missione.
Una Vita di Speranza e Servizio
P. Palau è un ricercatore dell’amore vero e puro che non si arrende di fronte alle incomprensioni, perfino quelle che trova all’interno della chiesa, ma che continua a camminare verso una meta. Confesserà: Ho passato la mia vita cercando la mia cosa amata fino al 1860. Questa ricerca, secondo lui stesso era incominciata nel 1811: non ha mai perso la speranza!
Dalla sua vita interiore, appassionata sgorgheranno segni di speranza per tutti noi. La sua esperienza dà frutto e diventa così per noi un segno di speranza: anche noi potremmo, come il Padre, dare frutti di instancabile vita apostolica al servizio della nostra amata, la chiesa, nel concreto del servizio al popolo di Dio.
Missionario Apostolico
Come comprendere, se non alla luce della speranza, l’avventura vitale di Francesco Palau? Lui porta con orgoglio il suo titolo di “missionario apostolico” ricevuto nel 1854 e ne compie il contenuto attraverso la predicazione, la pubblicazione di diversi scritti e la catechesi –per la quale usa i media del suo tempo–, combattendo i vizi, esortando alle virtù; con energia ma anche con amore e tenerezza di fronte alle anime a lui affidate lungo la sua vita sacerdotale. Anche è ben conosciuta la sua preoccupazione nei confronti dei più emarginati della società: i pazzi. Da questa fonte di carità nascerà anche il suo ruolo come esorcista. Le circostanze politiche gli perseguiteranno, dovendo abbandonare Spagna o essendo esiliato in Ibiza, eppure lui non smetterà mai di praticare con fiducia la missione alla quale si sente chiamato.
Gli abitanti di Aytona –il suo paese di nascita– affermeranno delle sue predicazioni dell’anno 1837: “Era lì a predicare per alcuni giorni il Padre Francisco Palau con tale fervore e zelo, che tutto il popolo lo contemplò come un apostolo…”
Eredità Spirituale
Questo è il P. Palau, un Carmelitano Scalzo diventato pellegrino, un ricercatore, che “segue ciò che è buono e bello”, insegnandoci a non perdere mai la speranza anche se le circostanze siano contrarie, anche se tutto sembri di crollare attorno a noi, perché sa che niente dipende dalle sue forze: “Da parte mia farò tutto quanto posso per perseverare unito a Dio. Non attendo nulla da me, ma spero tutto dalla sua grazia divina”.
Un uomo di Dio, infiammato dallo spirito di Elia e di Teresa, un esempio per tutti noi che dobbiamo vivere la nostra vocazione cristiana e religiosa anche in tempi difficili. Come il Padre, affidiamoci a Maria per compiere anche oggi il nostro pellegrinaggio di speranza:
“Signora, io spero di salvarmi; io spero che voi mi fornirete gli ausili della grazia per vivere cristianamente, confido nella bontà di Dio mia salvezza. Prometto fedeltà, lealtà e precisione nell’osservanza della legge santa del Signore”. Amen.



















